Il progetto riguarda un centro di creazione urbana ed economica sperimentale, basato sulla trasformazione di una costruzione vandalizzata. L’intervento si propone di affrontare il bisogno di spazi collettivi, come risultato dell’evidenza di enormi lacune e strutture precarie, comuni nel centro della città. La scommessa vincente di questo lavoro è quella di salvarlo dall’abbandono ed usarlo come infrastruttura culturale, corredandolo da una serie di iniziative guidate da gruppi di artisti ed associazioni locali.
Architetti PICO COLECTIVO
Luogo Repubblica Bolivariana del Venezuela
Area 550.0 m2
Anno 2016
Fotografie José Alberto Bastidas
Il progetto riesce ad accedere a un programma di finanziamento statale che fornisce attrezzature tecniche e strumenti vari, per la riconversione dell’edificio esistente.
La strategia si basa nell’inserire più strutture in un unico sistema complesso, utilizzando la vecchia struttura come base di partenza, viene inserite una sottostruttura supportata da quella esistente. Un edificio assemblato l’uno sopra l’altro, per mezzo di terminali individuali che vengono aggiunti fino ad organizzare l’intero.
Il nucleo è in grado di riunire un circuito creativo gestito da gruppi e organizzazioni sociali, dove opera la principale antenna telefonica della città, funzionando come un’infrastruttura ibrida che emette programmi culturali autonomi e servizi pubblici. Il progetto è composto da diversi spazi quali un giardino urbano, caffetteria, laboratorio di immagini e audiovisivi, studio di registrazione e sala musica, galleria, laboratorio multiuso, skate plaza, campo sportivo e un palcoscenico per presentazioni e musica.