Le donne hanno sempre dimostrato la loro passione e il loro talento per il design e l’architettura in una professione dominata dagli uomini. È paradossale che persino nel XXI secolo l’architettura possa ancora rappresentare un percorso di carriera impegnativo per le donne, e l’ineguaglianza di genere continua ad essere motivo di preoccupazione. Il ruolo che le donne hanno giocato nell’architettura è stato storicamente trascurato e la rigida struttura della società ha schiacciato i loro contributi tendendo a trascurali. Tuttavia, ci sono donne architette che, sfidando i pregiudizi della professione, hanno avuto un profondo impatto sull’architettura come la conosciamo oggi. In questa nuova rubrica celebriamo donne il cui impatto nel mondo dell’architettura è incommensurabile. Hanno aperto la strada a generazioni di architetti donne e hanno dato un grande contributo all’architettura internazionale. La lista, ovviamente, non è esaustiva e molti nomi importanti possono essere lasciati fuori e per ciò chiedo venia.
Questa rubrica vuole solo essere una piccola finestra su una lunga lista di leggendarie donne in architettura.
- Anne Griswold Tyng (1920 – 2011)
Anne Griswold Tyng è stata architetto, teorica e accademica. È nota per aver collaborato con Louis Kahn nel suo studio a Philadelphia, con il quale ebbe una figlia. Ha lavorato come professore all’Università della Pennsylvania per 27 anni, dopo 29 anni di collaborazione con Kahn. È stata Fellow dell’American Institute of Architects e Accademica della National Academy of Design.
Dopo essersi diplomata al Radcliffe College nel 1942, Tyng ha frequentato l’Università di Harvard, dove ha studiato architettura sotto Walter Gropius e Marcel Breuer. Si è laureata nel 1944. È stata una delle prime donne a farlo. Era l’unica donna ad accedere all’esame di licenza di architettura nel 1949 e, alla prova, uno dei procuratori maschi le voltò le spalle e rifiutò di collaborare. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università della Pennsylvania.
Ha scritto molto sull’architettura geometrica, esplorando modi per applicare sistemi naturali e numerici agli edifici e al design urbano.
Ha ottenuto un riconoscimento per il Tyng Toy, un kit di pezzi in legno che si trasformavano in tutto, dai banchi da lavoro ai carri. “Il più semplice assortimento di sei pezzi, da cui si può fare una sedia, uno sgabello, un carretto o una sedia a dondolo, costava $ 15”, riportava il New York Times nel 1950.
I suoi lavori più importanti includono la Yale University Art Gallery e il campus del Salk Institute for Biological Studies di San Diego.
Più recentemente, è stata incaricata dall’Institute of Contemporary Art di Philadelphia e dalla Graham Foundation di Chicago per creare un’installazione che incarna il suo pensiero sulla geometria. L’installazione, “Anne Tyng: Inhabiting Geometry”, includeva cinque poligoni su scala umana noti come solidi platonici; una massiccia spirale che si solleva dal muro; e una selezione di disegni, modelli e altra documentazione di progetti passati.