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Valencia: una chiesa desacralizzata viene riconvertita in spazi per la cultura e l’accoglienza

Il vecchio convento di San José a Valencia, rinominato Convent Carmen, è un progetto che bilancia design, storia e natura. È uno spazio per la cultura, la gastronomia e l’accoglienza, che trasgredisce i modi di espressione convenzionali nel suo genere. Iniziando con un intervento nella chiesa desacralizzata, fino all’esuberanza del suo giardino bucolico, e l’esplosione di attività sociali per le quali lo spazio è stato preparato consapevolmente. L’implementazione espressamente minimalista dello studio inizia con la chiesa, che è diventata l’accesso principale, il passaggio e lo spazio multiuso.


Architetti Francesc Rifé Studio

Luogo Valencia, Spagna

Anno 2018

Fotografie David Zarzoso


Un’armatura metallica indipendente reinterpreta la forma originale di questo edificio religioso del XVII secolo, articolando un flusso di linee contemporanee e aggiungendo una nuova dimensione allo spazio rinascimentale. E’ stato progettato in modo completamente indipendente dalle pareti della chiesa, sia per ragioni patrimoniali, per le quali la sua catalogazione ha impedito qualsiasi fissazione nelle sue attuali mura, sia per ragioni concettuali. La nuova struttura integra tutti gli elementi tecnici audiovisivi, oltre a un espressivo sistema di illuminazione a colori con RGB che lo renderà regolabile, sia dal punto di vista formale che emotivo. Il suo design funge da conduttore longitudinale e trasversale, proiettato con diverse sezioni di profili metallici, smaltati in nero.

Attraverso questo elemento si intendeva sviluppare un’evidente connessione passato-futuro e, come è successo nel Rinascimento, la cupola assume un ruolo essenziale. L’incrocio tra le due navate era il punto più importante della sua architettura, ed è qui che è stata proiettata una replica simbolica della volta, attraverso la successione di tre cerchi a diverse altezze che creano una forma parabolica nello spazio. In esso, sono state fissate lampade a sospensione come un grande elemento di illuminazione, che sarà il preambolo dell’altare o del nuovo palcoscenico.

Questo spazio per la celebrazione del rito religioso diventa ora un luogo privilegiato per musicisti, conferenzieri e una moltitudine di attori, che renderanno questo spazio uno dei principali centri partecipativi della città. La semplicità di questo intervento dimostra l’importanza di fare poco rumore quando il contesto si esprime già con i suoi punti di forza, le sue memorie.

Il giardino si trova accanto alla chiesa. Un’oasi sconosciuta nella città di Valencia, concepita come un vero “mercato” gastronomico. Prendendo il concetto di “food truck” sono stati creati tre punti gastronomici sotto forma di contenitori in cui vengono realizzati diversi tipi di cucina. Tutte le offerte culinarie sono coordinate dal prestigioso chef Miguel Ángel Mayor (1 stella Michelin), con approcci di cucina fusion, tra cui “street food”, fritto andaluso, sushi giapponese o innovativi piatti a base di pollo.

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