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Donne in architettura: Shahira Fahmy (1974) – di Carlo Gibiino

Le donne hanno sempre dimostrato la loro passione e il loro talento per il design e l’architettura in una professione dominata dagli uomini. È paradossale che persino nel XXI secolo l’architettura possa ancora rappresentare un percorso di carriera impegnativo per le donne, e l’ineguaglianza di genere continua ad essere motivo di preoccupazione. Il ruolo che le donne hanno giocato nell’architettura è stato storicamente trascurato e la rigida struttura della società ha schiacciato i loro contributi tendendo a trascurali. Tuttavia, ci sono donne architette che, sfidando i pregiudizi della professione, hanno avuto un profondo impatto sull’architettura come la conosciamo oggi. In questa nuova rubrica celebriamo donne il cui impatto nel mondo dell’architettura è incommensurabile. Hanno aperto la strada a generazioni di architetti donne e hanno dato un grande contributo all’architettura internazionale. La lista, ovviamente, non è esaustiva e molti nomi importanti possono essere lasciati fuori e per ciò chiedo venia.

Questa rubrica vuole solo essere una piccola finestra su una lunga lista di leggendarie donne in architettura.

Shahira Fahmy
  1. Shahira Fahmy (1974 –)

Shahira Fahmy è la fondatrice e presidente di Shahira Fahmy Architects, fondata al Cairo, in Egitto, nel 2005, nello stesso anno è stata insignita del premio Bibliotheca Alexandrina Young Architect. Da allora, lo studio ha sviluppato una presenza internazionale, con recenti vittorie in concorsi di architettura in Svizzera e Londra. Il suo lavoro è stato citato in tutto il mondo in una serie di pubblicazioni ed è stata recentemente acclamata da Phaidon Press (2011) come uno degli “architetti che costruiscono il futuro arabo”. Il suo lavoro spazia dall’architettura alla pianificazione generale fino alla progettazione del prodotto, e le sue collaborazioni – sia su progetti che mostre – riflettono la sua forte convinzione nel valore del lavoro di squadra. Tali collaborazioni hanno incluso: il nuovo campus per American University Cairo (2005), con Legorreta + Legorreta, Abdel Halim Ibrahim e Sasaki; il Centro Culturale El-Din di Ahmed Bahaa (2010), con Dar el Handasah; e la mostra Home in the Arab World al London Architectural Festival 2012 in collaborazione con Bas Princen.

Block 36, Westown, Egitto, 2008 Fonte: Shahira H. Fahmy Architects

Oltre al lavoro nel suo studio, Fahmy è stata coinvolta nella ricerca, nell’insegnamento e in lectures. Ha conseguito un Master in Architettura presso l’Università del Cairo (2004), dove ha insegnato dal 1997 al 2007, ed è stata ospite di prestigiose istituzioni in tutto il mondo. Tra gli altri riconoscimenti, Shahira Fahmy Architects è stato insignito del Green Good Design Award dal Chicago Athenaeum nel 2010 ed è stato il primo studio egiziano a partecipare al Salone Satellite, Milano Design Week (2007).

Al Alfy House, Egitto, 2014, Fonte: Shahira H. Fahmy Architects

Nel 2012, con la Fondazione Delfina con sede a Londra, Fahmy ha vinto un concorso di architettura e, di conseguenza, ha lavorato all’espansione architettonica della sede della Delfina Foundation vicino a Buckingham Palace a Londra, completata nel 2014. Fahmy ha anche progettato il moderno Block 36 a Westown, Cairo.

Delfina Foundation. Londra, 2013, fonte: Julien Lanoo

Fahmy è inoltre un membro del consiglio della comunità internazionale della Croce Rossa in Egitto,  membro del sindacato di ingegneria egiziano e degli amici di Ahmed Bahaa El Din Society, e membro associato della Society of Egyptian Architects, UIA National Section e Egyptian Earth Construction Association.

Private residence. Egitto, 2007, Fonte: Shahira H. Fahmy Architects
House with a Pyramid’s view, Egitto

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