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Pizzoferrato: “Il Ponte sul Cielo” una terrazza nata da un processo di progettazione partecipata

Completato il progetto “Il Ponte sul Cielo” che nascerà a Pizzoferrato, uno dei borghi più belli d’Italia, in Abruzzo. L’opera è firmata dallo studio di architettura LAP (Laboratorio di Architettura Partecipata) fondato a L’Aquila nel 2015 da un gruppo di giovani progettisti, animati dal desiderio di restituire al territorio la sua naturale bellezza e vitalità. Coinvolgendo le comunità locali attraverso lo strumento della progettazione partecipata, LAP concepisce un nuovo modo di ridisegnare il paesaggio e ogni progetto è il frutto delle idee, dei desideri e delle necessità di chi lo vive.


Architetti: LAP

Luogo: Pizzoferrato, Abbruzzo

Nome del progetto: Il Ponte sul Cielo

Anno: 2020

Fotografie: LAP


Definito da Gabriele D’Annunzio come la terrazza d’Abruzzo, Pizzoferrato è un borgo medievale che gode di un panorama unico che spazia dai monti del Gran Sasso al Mar Adriatico, dalle Tremiti al Monte Velino, dalle Mainarde alle Pianure Molisane. Il “Ponte sul Cielo” si colloca in prossimità della cima del Pizzo: una grande rupe di natura calcarea che sovrasta il paese ripensato come “Il Borgo del volo”, definito tale dopo il processo di ascolto della comunità pizzoferratese chiamata a dare una sua interpretazione del territorio. Sarà motivo di forte attrazione per escursionisti e turisti, immagine iconica del borgo in tutto il mondo e genererà nuovi posti di lavoro, oltre che benessere per tutta cittadinanza.

Come le ali di una libellula, l’opera è composta da due terrazze a sbalzo che dal belvedere si slanciano al cielo, circondate dalla maestosità delle montagne intorno. Una struttura che idealmente prende forma dalle rocce spigolose e ruvide, custodendone la stessa finitura in terreno compattato e pietrisco. La suggestione che si propone percorrendo la passerella è quella di una camminata in un sentiero di montagna acclive e aspro al tatto che emana i profumi tipici dell’alta quota e che, avvicinandosi alla cima, regala un momento di stupore, un salto nel vuoto, dato dal cambio materico del piano di calpestio che d’impatto si trasforma in trasparente.

Il gioco tra gli opposti è inoltre accentuato dal design del parapetto: da un lato un muretto a secco in pietra locale che rappresenta il legame con il genius loci, dall’altro un’esile struttura artigianale in ferro battuto che enfatizza la sensazione del volo. Per rafforzare il senso di leggerezza in corrispondenza del pavimento trasparente, un parapetto permeabile che si ispira alle forme della natura e al pattern alare della libellula, basato su un particolare diagramma di decomposizione e tassellatura dello spazio ispirato ai principi dell’equazione matematica di Voronoi.

L’alternanza tra tradizione e contemporaneo, tra opaco e trasparente, tra massa e leggerezza, tra ordine e sregolatezza, porta con sé l’eco della tensione tra ragione ed emozione che avvertiamo dentro di noi e che Ponte sul Cielo donerà ad ogni visitatore.

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