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Nevada: il progetto di Holon Temple per il Burning Man si ispira al concetto di spiritualità dell’antica grecia

FR-EE ha progettato Holon Temple per il Burning Man, l’evento annuale che porta decine di migliaia di persone, note come Burners, nel deserto del Black Rock del Nevada per un esperimento di una settimana di vita in comune. Ogni anno l’evento, sostenuto dai principi di partecipazione civica, riflessione spirituale ed espressione personale, invita un team di architetti e artisti a progettare una proposta di tempio in cui i Burners possano riunirsi, meditare e riflettere.


Architetti (FR-EE):   Romain Thijsen

Luogo: Black Rock City, Nevada, USA

Nome: Holon Temple

Anno: 2020

Immagini: Juan Carlos Ramos


La proposta di FR-EE per il tempio si ispira alla parola greca antica “holon”, indicando un oggetto che è al contempo completo di se stesso e parte integrante di un sistema più ampio. Guidato da questo concetto, il tempio assume la forma di un ellissoide di legno oblungo che ospita una versione più piccola di se stesso che funge da altare. L’altare stesso contiene una replica ancora più piccola di se, creando un sistema nidificato di oggetti che invita alla contemplazione e incarna l’idea di “holon”.

Per ottenere questa particolare forma, i designer, hanno concepito un sistema di capriate in legno che si piegano verso l’esterno e sono rinforzate da 34 strutture circolari orizzontali, uno per ogni anno dell’esistenza del Burning Man. Le capriate culminano nell’anello di compressione numero 35, che rappresenta l’edizione 2020, il quale si apre al cielo per far entrare la luce. Ricordando l’occhio del Pantheon, l’anello di compressione coronata incorpora tradizioni millenarie di architettura religiosa e spirituale nel design di questo tempio contemporaneo.

Invece di rivestire la struttura, il design consente al complesso sistema di capriate e anelli in legno di definire l’esperienza degli interni. Gli spazi tra gli elementi strutturali lasciano entrare la luce del giorno, il vento e la sabbia, risultando in uno spazio che si sente subito racchiuso e intrecciato con il paesaggio circostante. Nella parte bassa, gli anelli orizzontali si allargano per formare panche che avvolgono i perimetri dell’interno e invitano i Burners a riunirsi, riflettere e meditare.

La geometria fa riferimento anche alle connotazioni tradizionali del cerchio, che – essendo una forma senza un inizio o una fine – è considerato un simbolo di unità e di infinito.

In linea con la tradizione di Burning Man di non lasciare traccia, il tempio è stato progettato per essere bruciato a terra alla fine del raduno di una settimana. Come parte di questo processo, il team di progettazione ha pianificato di piantare un numero di alberi necessari per controbilanciare la quantità di inquinamento che genererebbe la combustione.

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