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Cina: il più grande progetto di rigenerazione urbana di un complesso industriale abbandonato, un caso studio per il mondo intero

In tutto il mondo, le città sviluppate si stanno ribellando contro l’industrializzazione e l’inquinamento di massa. Si assiste oggigiorno ad una spinta globale verso l’energia pulita e lo spostamento delle economie sviluppate verso settori finanziari quali l’automazione e la gig economy, sta lasciando una traccia comune all’interno dei centri urbani. Da Pechino a Detroit, vaste terre desolate di acciaio e cemento rimarranno come reliquie vuote ai posteri.

Courtesy of CCTN Design

La questione di cosa fare con queste terre desolate, con forni dismessi, ferrovie, camini e laghi artificiali, è una delle principali questioni urbane che devono affrontare generazioni di architetti a venire. Cosa si può fare quando l’impraticabilità dei complessi industriali e la preziosa terra che occupano inutilmente, si scontra con l’energia, i ricordi e le storie che pochi vorrebbero perdere?

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Nel distretto di Shijingshan, Pechino è in corso un importante progetto pubblico che può fornire una risposta. Il progetto di rigenerazione industriale di Shougang, il primo del suo genere in Cina, è supervisionato da una giovane società di architettura cinese determinata a realizzare una visione per la rigenerazione industriale il cui valore si estende ben oltre la Cina, fungendo da caso studio per l’intero pianeta.

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Dal 1919, la Shougang Corporation (precedentemente la Capital Iron and Steel Corporation) ha utilizzato l’area industriale di Shougang come base per una delle più grandi aziende siderurgiche cinesi. Mentre la Cina si riformava e si apriva al mondo del XX secolo, la crescita di Shougang era esponenziale, coprendo la produzione di acciaio, l’estrazione mineraria, i macchinari, l’elettronica e gli immobili.

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Mentre l’impronta urbana di Pechino si espandeva, avvolgeva il vasto sito industriale. Quando la città è stata scelta per ospitare i Giochi Olimpici del 2008, il sito di Shougang è stato dismesso a causa di preoccupazioni per l’inquinamento atmosferico. Il sito è rimasto in stato di abbandono negli ultimi 10 anni. Mentre Pechino si prepara ad ospitare le Olimpiadi Invernali del 2022, i pianificatori cinesi stanno lavorando a un progetto per riportare in vita le rovine.

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La visione della giovane società di architettura cinese CCTN Design e dell’architetto capo Bo Hongtao, è quella di riconvertire l’area industriale di Shougang, come base per le operazioni olimpiche invernali e come museo della rigenerazione. Cercando di formare un “nuovo paradigma per lo sviluppo urbano”, il progetto cammina in un attento equilibrio tra la conservazione dei ricordi collettivi della vecchia funzione del sito e il rinvigorimento del sito in risposta alle richieste contemporanee.

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Il fulcro del progetto, il “Museo della rigenerazione di Shougang No. 3 Blast Furnace”, sarà il primo progetto di rigenerazione di altoforno e strutture ausiliarie in Cina e uno dei pochi al mondo. La rimozione di edifici superflui consente un dialogo aperto tra le strutture industriali centrali e il paesaggio circostante del parco, mentre mostra l’apparato di altoforno gigantesco come un omaggio alla storia industriale cinese.

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Più che un museo per la memoria collettiva, il sito sarà anche una preziosa aggiunta contemporanea al contesto urbano di Pechino. Oltre a costituire una base per il Servizio Olimpiadi Invernali e la comunità internazionale, conterrà ampi spazi pubblici, ristoranti, strutture didattiche e spazi espositivi artistici.

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Nell’ambito della celebrazione del progetto Shougang, il team responsabile ha collaborato con un gruppo interdisciplinare di curatori, artisti, romanzieri e musicisti per creare un’installazione in parallelo con la Biennale di Venezia 2018 per tutto il mese di ottobre, mettendo in mostra i ricordi storici del sito di Shougang e il progetto di rigenerazione per riportarlo in vita.

Più che una mostra di design e ingegnosità, “Steel Home Still” questo il nome l’installazione presentata a Venezia, funziona come un forum per la condivisione di idee tra Oriente e Occidente. Ciò è stato dimostrato durante l’evento di apertura, in cui esperti dei settori dell’architettura, della sociologia e del design urbano provenienti dall’Europa, dal Medio Oriente e dalla Cina si sono incontrati per condividere le loro prospettive sull’importanza della rigenerazione industriale e su come il progetto Shougang può agire come un catalizzatore per schemi simili in tutto il mondo.

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Comune a tutti i partecipanti, compreso il professore dell’Università IUAV Alberto Cecchetto e l’ex vicedirettore alla cultura UNESCO Francesco Bandarin, è stato una riflessione sul fatto che la rigenerazione industriale rappresenta una sfida globale e un’opportunità, sia per la conservazione dell’identità locale e nazionale, sia per il riutilizzo di vasti paesaggi che presto diventeranno ridondanti.

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Citando esempi come l’acciaieria di Bagnoli a Napoli di Francesco Cellini, il masterplan di Renzo Piano per il sito Flack Steelworks a Milano e la forte concentrazione di strutture adattabili per il patrimonio industriale attualmente affrontate nella Valle della Ruhr, è stato sottolineato il valore del post siti industriali per migliorare la qualità della vita, generare turismo e migliorare l’immagine regionale, attraverso l’applicazione di un design adattato e sensibile.

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Il museo della rigenerazione di Shougang NO.3 Blast Furnace dovrebbe essere completato nel 2019, mentre i progetti relativi ai Giochi olimpici invernali nel North Park di Shougang saranno completati nel 2021.

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