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Architettura e rigenerazione urbana a servizio della sicurezza e dell’integrazione sociale

Il mese scorso, il Mieson Crown Hall Americas Prize (MCHAP) ha annunciato quattro finalisti nel loro premio per l’architettura emergente: la María Montessori School di EPArquitectos e Estudio Macías Peredo, Children Village di Rosenbaum e Aleph Zero, l’Embodied Computation LAB di David Benjamin, e Common Unity di Rozana Montiel Estudio de Arquitectura. Alla fine hanno dichiarato Common Unity come il vincitore del premio MCHAP emergenti del 2018.

© Sandra Pereznieto

La riabilitazione e il recupero dello spazio pubblico del progetto hanno avuto un impatto immediato sulla sicurezza dell’area, attivando uno spazio che era rimasto vuoto per decenni. Lo spazio è unificato da un quadrato che sembra fluttuare sul terreno, composto da aree permeabili per alberi esistenti e aree di cemento che formano dei ponti sotto le strutture in acciaio chiaro e allo stesso tempo forniscono ombra confondendosi tra gli alberi. Questi generano una sensazione di spaziosità e offrono posti per piccoli raduni e attività individuali. Il progetto urbano riguarda tanto lo spazio pubblico risultante quanto la progettazione di un processo sociale, tutto in un singolo progetto.

© Sandra Pereznieto

A Città del Messico, i complessi abitativi sono enormi e oltre il 25% della popolazione messicana vive in unità abitative: sono città a sé stanti. I residenti hanno problemi con l’integrazione sociale perché mancano spazi pubblici adeguati. Quindi, i blocchi abitativi sono noti per le barriere che i proprietari montano a definire i confini delle loro case. Common Unity è un intervento fatto nell’unità abitativa San Pablo Xalpa, che ha circa 7.000 abitanti e si trova nella parte nord di Città del Messico. Contrariamente a quanto si crede, l’uso di barriere e recinti aumenta la sensazione di insicurezza: la protezione diventa un ostacolo.

© Sandra Pereznieto

Abbiamo lavorato attorno alle barriere create dagli abitanti per renderli permeabili, democratici e significativi, dicono i progettisti. Una delle nostre strategie di progettazione per reclamare gli spazi privatizzati per uso pubblico era spostare la verticale (ringhiere, muri, porte, recinti) che separano e dividono per l’orizzontale (tetto, riparo, pavimenti, passaggi) che collega, riunisce e incoraggia la comunità all’interazione. L’orizzontalità è diventata più di un semplice piano, espandendo il programma di potenziali attività in aree comuni attraverso strutture polifunzionali compatte, il nostro progetto Common Unity ha riunito la comunità sotto lo stesso tetto.

© Sandra Pereznieto

Lo spazio pubblico recuperato a Xalpa è diventato un’estensione di ogni appartamento, mentre è rimasto il pubblico accesso. Il valore immobiliare degli appartamenti è raddoppiato: gli appartamenti che circondano le aree riabilitate hanno acquisito il valore aggiunto della vita comunitaria. La sicurezza è stata raggiunta attraverso il design. Il nostro intervento è stato finalizzato alla creazione di oggetti: estendendo il programma dalla prospettiva dei suoi usi temporali e multifunzionali, abbiamo trasformato lo spazio in un luogo con identità e carattere. Placemaking riguarda anche la comprensione dell’architettura come costruzione sociale.

© Sandra Pereznieto

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