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Inaugurato il nuovo National Holocaust Monument di Daniel Libeshind

Lo studio Libeskind in collaborazione con Lord Cultural Resources, il fotografo Edward Burtynsky, l’architetto paesaggista Claude Cormier e lo studioso dell’Olocausto Doris Bergen, hanno inaugurato mercoledì 27 Settembre 2017 il Monumento nazionale dell’Olocausto a Ottawa.

©Doublespace

Situato in posizione centrale all’angolo tra Booth e Wellington Streets di fronte al Canadian War Museum, il sito collega il museo al centro storico della capitale. Il Monumento in cemento a vista, è concepito come un ambiente esperienziale composto da sei volumi triangolari, configurati per creare i punti di una stella. La stella rimane il simbolo visivo dell’Olocausto – un simbolo che milioni di ebrei sono stati costretti a indossare dai nazisti, escluderli dall’umanità e contrassegnarli per lo sterminio. Gli spazi triangolari sono rappresentativi dei distintivi usati dai nazisti e dai loro collaboratori per etichettare omosessuali, Rom-Sinti, Testimoni di Geova e prigionieri politici e religiosi.

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Il monumento è organizzato in due piani fisici che sono differenziati per significato: il piano ascendente che punta al futuro; e il piano discendente che guida i visitatori verso gli spazi interni dedicati alla contemplazione e alla memoria. Sei forme concettuali triangolari forniscono specifiche aree di programma all’interno del Monumento: lo spazio interpretativo che caratterizza la storia canadese dell’Olocausto; tre spazi di contemplazione individuali; un grande spazio centrale di raccolta e orientamento; e l’imponente Sky Void che presenta l’eterna Flame of Remembrance, una forma alta 14 metri che racchiude il visitatore in uno spazio simile a una cattedrale e incornicia il cielo dall’alto. I grandiosi paesaggi fotografici monocromatici di Edward Burtynsky degli attuali siti dell’Olocausto – campi di sterminio e foreste – sono dipinti con dettagli precisi sui muri di cemento di ciascuno degli spazi triangolari. Questi murales evocativi mirano a trasportare il visitatore e creare un’altra dimensione negli spazi interni delle pareti inclinate e dei corridoi simili a labirinti.

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