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Fundació Mies van der Rohe: l’intervento ‘mies missing materiality’ by Anna & Eugeni Bach

L’intervento artistico trasforma il padiglione di Mies van der Rohe in un modello a grandezza naturale e lo riveste con lo stesso materiale bianco dappertutto.

©Adrià Goula

Dopo un processo di trasformazione iniziato l’8 novembre, l’intervento è stato aperto il 16 novembre, con il padiglione completamente bianco. Inoltre, è stata organizzata una tavola rotonda con i creatori del progetto Anna ed Eugeni Bach e gli architetti María Langarita e Carlos Quintáns basati sulle riflessioni dell’architetto e accademico Juhani Pallasmaa. Il 27 novembre l’intervento si chiuderà con un processo di disassemblaggio.

Fundació Mies van der Rohe periodicamente invita artisti e architetti a suscitare nuove prospettive attraverso i loro interventi nel Padiglione, valorizzandolo come uno spazio di ispirazione e sperimentazione per la produzione artistica e architettonica più innovativa. Dopo SANAA, Jeff Wall, Ai Wei Wei, Enri Miralles, Andrés Jaque, Antoni Muntadas e altri, quest’anno sono gli architetti Anna e Eugeni Bach incaricati di trasformare il padiglione di Mies van der Rohe con il loro progetto “mies missing materiality”.

Il progetto trasforma il padiglione in un mock-up, con tutte le superfici rivestite con lo stesso materiale bianco mostra il ruolo rappresentativo sia dell’opera originale che della sua ricostruzione. Per 11 giorni, il padiglione si trasformarerà in un modello in scala 1: 1 del padiglione temporaneo più antico dell’architettura moderna. Il noto architetto e accademico Juhani Pallasmaa ha definito l’intervento “una straordinario proposta che evocherà molti dibattiti: un progetto eccezionalmente ricco di associazioni, ricordi, riferimenti e riferimenti incrociati “.

©Adrià Goula

L’inaugurazione è avvenuta dopo una tavola rotonda con gli architetti Anna e Eugenio Bach insieme a María Langarita (vincitrice della menzione speciale Architetto emergente del Premio dell’Unione europea per l’architettura contemporanea – Premio Mies van der Rohe 2013) e Carlos Quintáns (vincitore di un Leone d’oro alla Biennale di Venezia 2016) sull’importanza della materialità in davanti a un pubblico con più di cento partecipanti.

Anna Ramos, direttore di Mies van der Rohe Fundació, ha dichiarato: “Gli interventi artistici al Mies van der Rohe Pavilion stimolano la riflessione critica e generano nuovi modi di contemplare il Padiglione, oltre che potenziandolo come fonte di ispirazione e sperimentazione quando si tratta di creare opere innovative di arte e architettura. ”

Il 27 novembre, l’intervento si chiuderà rimuovendo il vinile bianco che avrà coperto il padiglione Mies der Rohe per alcuni giorni, ripristinando la materialità che gli appartiene.

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