Sesto e le sue montagne. Una storia d’amore plurisecolare e ricca di colpi di scena. Le maestose cime dei monti non sono solo l’inconfondibile cornice entro cui si inscrive il paesaggio di Sesto: da sempre, le Dolomiti hanno un ruolo centrale nel destino e nello sviluppo della località.
Architetti: Plasmastudio
Anno: 2019
Nome: Il libro di vetta percorribile
Luogo: Sesto, Italia
Fotografie: Michael Pezzei, Harald Wisthaler
È il 18 luglio 1869, e più di preciso una domenica mattina, quando tre alpinisti si stringono la mano esultanti sulla Punta dei Tre Scarperi. Hanno appena portato a compimento la prima ascensione sulle Dolomiti di Sesto, la prima di una lunga serie. Tempo un mese e la stessa cordata conquista anche la Cima Grande. Così ha inizio la corsa alla vetta: alpinisti di tutto il mondo accorrono a Sesto in cerca di avventura e aprono nuove vie.
Pionieri e primi ascensionisti, alpinisti, conquistatori di vette, escursionisti per diletto e amanti delle camminate in montagna: tutti hanno già vissuto l’attimo in cui si raggiunge la meta, la vetta.
È un attimo colmo di emozione, ricco di stupore, caratterizzato da condizioni atmosferiche avverse oppure premiato da una vista stupenda e accompagnato da uno spettacolo naturale memorabile. Un attimo particolare, intenso, che molti catturano scrivendo, lasciandone il ricordo proprio lì dove è stato vissuto, per tutti coloro che raggiungeranno la vetta dopo di loro.
Soprattutto nell’arco alpino, i libri di vetta si trovano su molte cime. Sono libri dedicati agli ospiti di quella montagna e, normalmente, sono conservati in un involucro impermeabile. Un libro di vetta raccoglie appunti, indicazioni sull’itinerario, la data dell’impresa, il tempo e l’umore dell’escursionista durante l’ascesa. La funzione dell’iscrizione è quella di documentare la conquista della vetta, ma sono i disegni, le poesie e, soprattutto, l’espressività di ogni singola calligrafia a conferire alle singole pagine un carattere inconfondibile.
È trascorso un secolo e mezzo da quando le prime vette dolomitiche furono conquistate. Per l’anno dedicato agli albori dell’alpinismo nelle Dolomiti di Sesto 150 anni fa e dell’assunzione delle Dolomiti nel Patrimonio Mondiale UNESCO 10 anni or sono, si è voluto ricreare quest’attimo particolare rendendo accessibili le variegate sfaccettature delle iscrizioni nei libri di vetta, affinché questi primi attimi nelle Dolomiti di Sesto possano entrare consapevolmente a far parte della nostra memoria collettiva.
Dall’idea è nata un’installazione temporanea che può essere attraversata e che rivela alcune iscrizioni delle prime ascensioni sulla Cima Grande, sulla Cima Piccola e sulla Cima Dodici da diverse prospettive e sotto diversi punti di vista. Rappresenta la soglia d’ingresso del “Cammino dell’alpinista” che conduce alla Pietra del tempo della Meridiana dei Monti di Sesto.
Dopo l’estate 2019, l’installazione si ricompone nelle sue singole componenti: ogni elemento si trasforma in una panchina e tutte saranno distribuite sul territorio comunale di Sesto. In questo modo, gli attimi sulla vetta rimarranno alla portata di tutti e potranno essere vissuti e percorsi nuovamente in qualsiasi momento.