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“Il razionalismo plastico” di Cesare Cattaneo

 

In occasione della ricorrenza del centenario della nascita dell’architetto razionalista di origini comasche Cesare Cattaneo (1912-1943), la mostra inaugurata il 5 ottobre scorso dal titolo “Cesare Cattaneo 1912-1943. Pensiero e segno nell’architettura” organizzata dall’Accademia Nazionale di San Luca e dall’Associazione Archivio Cattaneo Cernobbio (Co) curata da Pierre-Alain Croset, e prorogata al pubblico fino al 12 gennaio 2013 presso la sede dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, mette in rilievo una delle figure di spicco dei cosiddetti “ architetti razionalisti di seconda generazione”.  Amico  e collaboratore di Giuseppe Terragni e di Pietro Lingeri , Cesare Cattaneo si distingue per la singolare sperimentazione plastica e l’approfondita ricerca teorica che applica con grande coerenza costruttiva e funzionale alle sue opere . Nato a Como nel 1912, a soli ventitré anni si laurea in Architettura presso il politecnico di Milano nel 1935. Durante il corso degli studi e della sua intensa attività di ricerca, elabora alcuni progetti quali la Villa al Tennis, la Chiesa di Sant’Agata, la Sede per l’esposizione permanente del legno e la Casa dello studente, dove manifesta una precoce e  convinta  adesione al movimento razionalista. L’attività di architetto, condensata in soli otto straordinari anni (dal 1935 al 1943 anno della sua morte)e  in un periodo  politico-economico difficile,  lo porta alla realizzazione di sorprendenti “episodi espressivi” quali l’asilo Giuseppe Garbagnati ad Asnago frazione del comune di Cermenate (Co) (1935-1937), con Luigi Origoni, realizzato a forma di T,  il fulcro della costruzione è costituito, dal nucleo centrale grande e luminoso destinato alle attività comuni, aperto e direttamente collegato agli ambienti circostanti,  in cui aria e luce arrivano da tutti i lati della struttura, la quale è aperta sul cortile interno e sul giardino alberato esterno.  La fontana di Camerlata (1935-1936), con  l’amico Mario Radice è il risultato di un complesso insieme di elementi circolari che si legano al flusso dell’acqua, la casa d’affitto a Cernobbio (1938-1939) progettata a soli 27 anni  è caratterizzata da incastri di elementi architettonici, strutture portanti in cemento armato, murature in mattoni pieni e finestrature ampie e anticonvenzionali,  le regalano una curiosa plasticità. Definita il “capolavoro dell’astrattismo polidimensionale” e che lo ha reso  singolare, nel complesso panorama dell’architettura  razionalista dell’epoca. Infine,  l’edifico della sede dell’Unione Lavoratori dell’Industria a Como (con Pietro Lingeri e Luigi Origoni, 1938-1942), che si trova esattamente alle spalle della Casa del Fascio di Terragni e di cui condivide le forme razionali e pulite, è stato pensato dai tre architetti come un complesso di due blocchi paralleli collegati da un corpo basso. Kenneth Frampton  lo ha definito “la più brillante soluzione dei temi compositivi e tipologici affrontati dai razionalisti di Como, tanto che si può addirittura sostenere che essa rappresenti una delle maggiori fonti di ispirazione della cosiddetta architettura autonoma” prodotta dalla “tendenza italiana”. Cesare Cattaneo, si differenziò dai suoi contemporanei, per la particolare sperimentazione plastica e per la volontà di far coincidere nella propria architettura, valori espressivi, esigenze funzionali e ragioni costruttive, che egli applicò con grande coerenza in tutte le sue opere. La morte lo coglie prematuramente all’età di trentuno anni, il 24 agosto 1943.
Giuseppe Garrasi

 

 

fontana Camerlata, Como
Asilo-garbagnati
casa-cernobbio

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