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ARCHITETTURA E CINEMA – “Blade runner” di Carlo Gibiino

Architettura e cinema sono due forme d’arte abbastanza diverse ma complementari, i film creano spazi cinematici per raccontare una storia, l’architettura crea spazi quali città ed edifici nei quali le persone vivono ed interagiscono. Contestualmente il film sembra essere l’unico mezzo adatto a rappresentare lo spazio-tempo nel quale persone, automobili ed ambienti fluttuano in un contesto in continua evoluzione. Architettura e cinema sono due forme, due essenze che si influenzano a vicenda come il ritratto di due personalità intellettuali che dialogano tra loro. Il cinema ci porta dentro e fuori gli spazi vissuti e viventi o “futurubilmente” vivibili. Nel corso di questa rubrica vedremo quali sono i film che hanno influenzato l’architettura e che sono stati influenzati dall’architettura.

Blade Runner, Ridley Scott, 1982

Los Angeles 2019, sei replicanti, esseri robotici alimentati elettricamente chiamati Nexus 6, sono fuggiti dalle colonie extramondo, il luogo dove lavorano e vivono, per arrivare sulla terra e cercare il loro creatore. Il Blade Runner o cacciatore di taglie, ha il compito di trovare e terminare i replicanti ribelli.

Ridley Scott introduce, in questo film, il suo concetto di futuro distopico di una metropoli in decadimento, la nebbia prodotta dall’inquinamento avvolge costantemente la città ed il sole, gli edifici alti, scuri e senz’anima, la pioggia acida che cade ininterrottamente, solo le luci dei neon luccicano.

Il film influenzato dal meno recente Metropolis di Fritz Lang, disegna un orribile futuro post- moderno e post-industriale. La Tyrell Corp. rappresenta la Torre di Babele che domina li città nera, la società ha sede in due grandi strutture piramidali che si trovano alla periferia di Los Angeles. Gli ascensori (tecnicamente chiamati “inclinators”, che salgono ad angolo) corrono lungo l’esterno delle strutture massicce, che sono alte almeno 800 piani.

Ridley Scott ha dichiarato che le scenografie sono state ispirate da una miriade di immagini ed artisti vari tra i quali il Nighthawks di Edward Hopper, lo skyline notturno di Hong Kong, il paesaggio industriale di Tyneside, il fumetto Francese Metal Hurlant (Heavy Metal) e, ovviamente, Metropolis.

Scott pone questi angosciosi esterni in contrasto con il teatrale Bradbury Building di Los Angels, disegnato da George Wyman nel 1893, usato come location di interni e nello specifico la casa del progettista di androidi Sebastien, e la Ennis House di Frank Lloyd Wright, 1924, California, Los Angeles, progettata sulla base di un antico tempio Maya. Lo stesso Wyman, dichiarò che il suo stile fu influenzato, a sua volta, dal libro di Edward Bellamy, Looking Backward (1887), una storia Sci-fi utopica. Wyman ammirò il passaggio nel quale Bellamy descrive un tipico edificio commerciale del futuro, come “una grande sala piena di luce” che proveniva, non solo dalle finestre, ma anche da una cupola vetrata posta a 30 metri di altezza.

Scott utilizza edifici progettati in stile revival, come un modo per collegarci ad un futuro lontano. In altre parole, mentre un mondo futuro potrebbe far sentire il pubblico sconnesso dalla realtà, gli edifici antichi in stile revival rendono questo mondo più familiare.

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