Nel “nuovo modo di lavorare” non è lo spazio, ma l’essere umano che si muove e si adatta alla situazione: un utente dinamico in un edificio statico. L’agenzia creativa BBDO si libera dei metri quadrati superflui, creando un uso efficiente dello spazio e quindi una maggiore capienza. Zampone Architectuur commemora lo “spazio aperto” secondo tre principi: dinamica, acustica e luce diurna.
Architetti: ZAmpone Architectuur
Luogo: Bruxelles, Belgio
Area: 2.695 mq
Anno: 2018
Fotografie: Tim Van De Velde
In uno ‘spazio di lavoro aperto’ il suono viene tenuto sotto controllo consentendo solo riunioni nelle apposite aree, gli incontri e la chat si svolgono nel ristorante, nella tribuna e in qualsiasi parte comune.
La luce del giorno è anch’esso un fattore importante. È noto che i dipendenti operano meglio negli spazi con luce naturale e una vista eccezionale su un bellissimo paesaggio (urbano). Nuovi spazi di lavoro sono organizzati vicino alle finestre e attorno allo spazio centrale. Le sale riunioni non sono dotate di luce naturale per limitarne il tempo di occupazione.
L’ortogonalità dell’edificio è interrotta con iniezioni diagonali. Le zone triangolari creano nuove viste interessanti. L’idea diagonale si manifesta anche nelle grandi tribune in cui l’amministratore delegato tiene un incontro informale, presentazioni e conferenze, e una biblioteca anima la reception.
Prese elettriche e punti dati sono stati difficili da posizionare in un concetto di ufficio flessibile. ZAmpone ha progettato elementi tubolari mobili in acciaio tra le scrivanie che portano i cavi ovunque.
Gli elementi in acciaio definiscono anche le zone semplicemente come linee. Una pianta sospesa, un attaccapanni, una luce.