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L’impatto inquinante del cemento: un rapporto di Lucy Rodgers per BBC News

Per migliaia di anni, il calcestruzzo è stato il fondamento dell’ambiente costruito: il materiale artificiale più diffuso sul pianeta. Tuttavia, come architetti e utenti, è nostro dovere focalizzare l’attenzione sulle cause e sugli effetti del cambiamento climatico e sul danno ambientale causato dal cemento.

© greenspec

 

Come mostrato in un recente e approfondito articolo di Lucy Rodgers per BBC News, il cemento è la fonte di circa l’8% delle emissioni globali di CO2. L’articolo è stato scritto sul retro della conferenza COP24 sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite in Polonia e ha rilevato che, al fine di soddisfare i requisiti dell’accordo di Parigi del 2015, le emissioni annue di cemento devono diminuire del 16% entro il 2030.

La produzione di cemento è aumentata di trenta volte dal 1950, e un ulteriore quadruplo dal 1990, guidata dall’edificazione postbellica in Europa, e dal boom edile in Cina e in Asia dagli anni ’90 in poi.

Oggi vengono prodotti ogni anno oltre 4 miliardi di tonnellate di cemento, rilasciando oltre 1,5 miliardi di tonnellate di CO2. La Cina è il primo produttore di emissioni di cemento, seguita da India, UE e Stati Uniti. Poiché i futuri mercati delle costruzioni si stanno spostando verso il Sud-est asiatico e l’Africa sub-sahariana, è previsto che la produzione di cemento possa aumentare del 25% entro il 2030.

Ma perché il cemento è un inquinatore così pesante? Il processo di estrazione e trasporto rappresenta solo meno del 10% delle emissioni attribuite al cemento, come sottolineato dal rapporto della BBC, oltre il 90% delle emissioni del settore può essere attribuito al processo di creazione del “clinker”, un elemento chiave del calcestruzzo.

Questo processo avviene in un forno speciale riscaldato a oltre 1.400 ° C, alimentato con una miscela estratta di calcare macinato, argilla, minerale di ferro e cenere. La miscela viene divisa in ossido di calcio e C02, a quel punto viene rilasciata la CO2 per creare le sfere grigie di marmo, chiamate clinker. Il clinker viene quindi raffreddato, macinato e mescolato con calcare e gesso per formare il cemento pronto per il trasporto.

Oltre alle richieste di passare a materiali edili primari più sostenibili come il legno, l’accresciuta consapevolezza del danno ambientale causato dal cemento ha portato all’utilizzo di alternative al processo del clinker. Recentemente, i ricercatori della Lancaster University nel Regno Unito hanno svelato un nuovo approccio all’utilizzo di nanoplaccati estratti da carote e ortaggi a radice per migliorare le miscele di calcestruzzo. Un’altra tendenza del “cemento biorecettivo”, sviluppata dalla Dr.ssa Sandra Manso-Blanco, vede il calcestruzzo strutturale stratificato con materiali che sviluppano la crescita di muschi e licheni che assorbono CO2.

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