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Donne in architettura: Eileen Gray (1878 – 1976) – di Carlo Gibiino

Le donne hanno sempre dimostrato la loro passione e il loro talento per il design e l’architettura in una professione dominata dagli uomini. È paradossale che persino nel XXI secolo l’architettura possa ancora rappresentare un percorso di carriera impegnativo per le donne, e l’ineguaglianza di genere continua ad essere motivo di preoccupazione. Il ruolo che le donne hanno giocato nell’architettura è stato storicamente trascurato e la rigida struttura della società ha schiacciato i loro contributi tendendo a trascurali. Tuttavia, ci sono donne architette che, sfidando i pregiudizi della professione, hanno avuto un profondo impatto sull’architettura come la conosciamo oggi. In questa nuova rubrica celebriamo donne il cui impatto nel mondo dell’architettura è incommensurabile. Hanno aperto la strada a generazioni di architetti donne e hanno dato un grande contributo all’architettura internazionale. La lista, ovviamente, non è esaustiva e molti nomi importanti possono essere lasciati fuori e per ciò chiedo venia.

Questa rubrica vuole solo essere una piccola finestra su una lunga lista di leggendarie donne in architettura.

Eileen Gray
  1. Eileen Gray (1878 – 1976)

E’ stata una designer e architetto francese di origine irlandese e pioniera del movimento moderno in architettura. Durante la sua carriera, è stata associata a molti artisti europei importanti della sua epoca, tra cui Kathleen Scott, Adrienne Gorska, Le Corbusier e Jean Badovici, con cui è stata coinvolta sentimentalmente. La sua opera più famosa è la casa nota come E-1027 a Roquebrune-Cap-Martin, in Francia.

Casa E-1027, Roquebrune-Cap-Martin, Francia, 1926-1929, fonte biber.co
Casa E-1027, Roquebrune-Cap-Martin, Francia, 1926-1929, fonte capmoderne.com

Eileen Gray trascorse la sua infanzia a Londra e fu tra le prime donne ad essere ammessa alla Slade School of Fine Art, dove iniziò a dipingere nel 1898 prima di sottoporsi a un apprendistato in un laboratorio di smalto a Londra. Dopo ulteriori corsi di smalti e produzione di mobili, si è rapidamente affermata come uno dei principali designer di pannelli laccati e decorativi tanto amati dai seguaci del movimento art deco, è persino riuscita a provocare una rivolta mostrando un boudoir bianco laccato nel 14 ° Salon des Artistes Décorateurs nel 1923.

Casa E-1027, Roquebrune-Cap-Martin, Francia, 1926-1929, fonte biber.co

Nel 1922 aprì la propria galleria, Jean Désert, in Rue du Fauborg Saint Honoré. Negli anni ’20 e ’30 divenne uno dei massimi esponenti delle rivoluzionarie teorie del design e della costruzione. Ha lavorato a stretto contatto con molte delle figure eccezionali del movimento moderno, tra cui Le Corbusier e J.J.P Oud. Il più celebre progetto di interni è stato completato nel 1922 per la famosa modiste, Madame Mathieu-Lévy (meglio conosciuta come Suzanne Talbot.

Sedia Bibendum, 1926, fonte eileengray.co.uk

Incoraggiata da Le Corbusier e Jean Badovici, progettò due case nelle Alpes Maritimes, una a Roquebrune costruita tra il 1926 e il 1929 e l’altra a Castellar, costruita tra il 1932 e il 1934. Entrambe le case sono considerate tra i più puri esempi di architettura residenziale del periodo. Gli anni tra le due guerre videro anche il progetto ‘Centre des Vacances’ di Eileen Gray, che fu mostrato nel Padiglione dei Temps Nouveaux di Le Corbusier all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1937.

Tavolo E1027, 1927, fonte eileengray.co.uk

Eilen Gray morì all’età di novantotto anni a Parigi e fu sepolta al cimitero Père Lachaise. Il National Museum of Ireland nel 2002 ha acquistato l’intero archivio ed ha allestito un’esposizione permanente delle sue opere a Dublino. I mobili originali di Eileen Gray continuano ad essere venduti come pezzi da collezione raggiungendo spesso quotazioni molto alte.

Tube Light, 1927, fonte eileengray.co.uk
Brick Screen, fonte eileengray.co.uk
Monte Carlo Sofa, 1929, fonte eileengray.co.uk

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