Le donne hanno sempre dimostrato la loro passione e il loro talento per il design e l’architettura in una professione dominata dagli uomini. È paradossale che persino nel XXI secolo l’architettura possa ancora rappresentare un percorso di carriera impegnativo per le donne, e l’ineguaglianza di genere continua ad essere motivo di preoccupazione. Il ruolo che le donne hanno giocato nell’architettura è stato storicamente trascurato e la rigida struttura della società ha schiacciato i loro contributi tendendo a trascurali. Tuttavia, ci sono donne architette che, sfidando i pregiudizi della professione, hanno avuto un profondo impatto sull’architettura come la conosciamo oggi. In questa nuova rubrica celebriamo donne il cui impatto nel mondo dell’architettura è incommensurabile. Hanno aperto la strada a generazioni di architetti donne e hanno dato un grande contributo all’architettura internazionale. La lista, ovviamente, non è esaustiva e molti nomi importanti possono essere lasciati fuori e per ciò chiedo venia.
Questa rubrica vuole solo essere una piccola finestra su una lunga lista di leggendarie donne in architettura.
- Yasmeen Lari (1941 –)
Dopo essersi diplomata alla Oxford School of Architecture nel 1964, Lari è tornata in Pakistan a 23 anni con suo marito, Suhail Zaheer Lari, e ha aperto il suo studio di architettura Lari Associates a Karachi, nel Sindh, in Pakistan. Nel 1969, Lari divenne membro eletto del Royal Institute of British Architects (RIBA). Yasmeen Lari è la prima donna architetto del Pakistan. Inizialmente, ha incontrato alcune difficoltà in cantiere perché i lavoratori edili contestavano la sua autorità o la sua conoscenza a causa del suo genere.
Ha costruito la sua ampia e stellare carriera in Pakistan, “un paese industrialmente poco sviluppato e con alti livelli di analfabetismo e povertà, centri urbani in piena espansione, e più recentemente colpita da grandi disastri naturali. Nelle zone colpite dal terremoto del 2005, Lari ha inventato un sistema di tettoie di bambù che è economico da costruire e ha un sistema a basse emissioni di carbonio. Costruito con pareti di mattoni e fango e traverse in bambù, tutti materiali locali.
Lavorando con Architecture for Humanity, Nokia e la Swiss Pakistan Society, ha costruito quasi 2.000 unità di rifugio sostenibile, che spera contribuirà a promuovere e diffondere il design verde in Pakistan. Le inondazioni del 2010, che hanno colpito 20 milioni di persone in Pakistan, l’hanno ispirata a costruire nuove case impermeabili sicure: finora ne ha costruite 36.000.
Dopo aver aperto la sua attività nel 1964, progettò alcuni dei più grandi edifici di Karachi per clienti come la compagnia petrolifera statale pachistana. Il lavoro in cui sono coinvolta adesso è molto diverso”, dice Lari, che ha fondato la Fondazione “Heritage Foundation” senza scopo di lucro con suo marito nel 1980.
È stata pubblicamente riconosciuta per il suo lavoro, anche nel 2002, ottenendo il riconoscimento dell’ONU per la promozione della cultura e della pace. Nel 2006, ha ricevuto il Sitara-e-Imtiaz, uno dei più alti riconoscimenti civili, dal governo pakistano. Ma lei è davvero interessata ad aiutare le famiglie pakistane.
D’accordo, Lari ha fatto fatica ad emergere nel mondo dell’Architettura che è ancora governato dagli Architetti Uomini. Ma il mio interesse specifico e’indagare qual’e’ il misterioso spirito dell’Architurra femminile (ed esiste in modo inconfondibile e proficuo), distinguendo, in positivo, un doppio apporto. Architettura maschile, Architettura femminile, che poi finiranno per confluire in nuovo significato e livello dell’Architettura contemporanea. Questo riconoscimento sarà un vantaggio nuovo per l’Architettura e la cultura in senso globale.