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Ocean Spiral è una città concettuale sotto la superficie dell’oceano.

Lo studio di ingegneria giapponese Shimizu Corporation, autore del progetto in questione, dice che “Ocean Spiral” potrebbe essere una realtà entro il 2030.

Descritta come una città subacquea futuristica, il progetto proposto è stato considerato come una possibile soluzione per affrontare gli imminenti problemi sociali, ambientali ed economici.

L’oceano rappresenta la nuova frontiera dell’abitare terrestre secondo Shimizu Corporation. Lasciando da parte tutte le convenzioni stabilite in materia di efficienza dello sviluppo del territorio, lo studio di ingegneria asserisce che la vera sostenibilità rientra nelle risorse oceaniche inutilizzate, tra cui la fornitura quasi illimitata di cibo, energia, acqua e minerali.

La metropoli concettuale è costituita da due elementi principali. La prima è una città sferica di 500 metri di diametro, all’interno della quale una torre “Blue Garden” accoglie case e spazi di lavoro per un massimo di 5.000 persone.

Il Giardino Blu (Blue Garden) galleggerà nel mare profondo come una nave spaziale o appena sotto la superficie. L’azienda afferma inoltre che tale dimora subacquea sarà più sicura e più comoda dei terreni, perché non saranno interessati da tifoni e terremoti, hanno una maggiore concentrazione di ossigeno e hanno minime variazioni di temperatura.

Il secondo elemento “Infra Spiral” è una struttura a spirale che collega questa sfera con una stazione di base sul fondo dell’oceano, a circa 4 Km in profondità. Questo elemento è stato progettato per fornire alla città risorse essenziali come energia, acqua dolce e cibo.  E’ concepita come una sezione capace di generare energia elettrica trasformando l’energia termica dell’oceano. Sarà anche una sezione appropriata per alloggiare l’acquacoltura per la gestione dell’approvvigionamento alimentare e per il processo di dissalazione a pressione per l’acqua dolce.

Nella parte inferiore dell’intero complesso strutturale subacqueo vi è la terza sezione. Chiamata “Factory Earth”, questa sezione ospiterà le cosiddette industrie del mare profondo. La prima sarà un impianto di generazione di energia che utilizzerà i microrganismi per convertire l’anidride carbonica in metano. La seconda attività comporterà l’estrazione e lo sviluppo di risorse o minerali presenti nei pavimenti marini.

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