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Luigi Moretti, l’ultimo dei moderni – parte 2

Casa il girasole






















Nel 1950 l’interesse per le arti e la pittura lo portano a fondare la rivista “SPAZIO” attraverso la quale si propone di ricercare un collegamento tra le diverse forme d’arte (dall’architettura alla scultura, dalla pittura al cinema e al teatro), il cui primo numero, non a caso s’intitolava “ Eclettismo e unità di linguaggio”. La rivista di cui uscirono solo sette numeri, pubblicata fino al 1953, era diretta e redatta dallo stesso Moretti, in essa egli fece confluire i risultati della sua personalissima e incessante attività di ricerca e di studio, pubblicando saggi fondamentali tra cui: “Forme astratte nella scultura barocca”, “Discontinuità dello spazio in Caravaggio” e “Struttura e sequenza di spazi” . Anche l’omonima galleria Spazio di via Cadore 23 a Roma ebbe vita breve, dal 1954 al 1955, sufficiente, però, a consolidare i legami con il mondo artistico internazionale e in particolare con il pittore e critico d’arte Michel Tapié,  con il mondo artistico francese e con i giovani pittori romani. Con Michel Tapié, e con Franco Assetto, nel 1960 fondò l’International Center of aesthetic research (ICAR), luogo di esposizioni, dibattiti e incontri internazionali. Gli anni successivi lo vedono impegnato nella capitale, nella realizzazione di grandi progetti a carattere urbanistico, quali il piano intercomunale e il Parco Archeologico dell’Appia antica, a causa dei quali scoppia un’aspra e mai sanata polemica con l’architetto Bruno Zevi. Nel 1957 riceve il Premio nazionale di Architettura Giovanni Gronchi, istituito dall’Accademia nazionale di San Luca e nello stesso anno,  fonda l’IRMOU (Istituto di ricerca matematica e operativa per l’architettura), allo scopo di divulgare la sua teoria sulla <<architettura parametrica>> volta a essere applicata su basi teorico-matematiche nella progettazione architettonica. L’anno seguente progetta importanti quartieri residenziali: il CEP di Livorno (con P. Barucci, M. Bellucci, R. Fagnoni) e, a Roma, il Villaggio Olimpico (con V. Cafiero, L. Guidi, A. Libera, A. Luccichenti, V. Monaco) con il quale ottiene il premio IN/ARCH 1961 per la migliore realizzazione nella regione Lazio, e il quartiere INCIS di Decima. Riceve significativi riconoscimenti come il Premio Vallombrosa per le attività nel campo della difesa del paesaggio e la Medaglia d’oro per le professioni liberali e l’arte. Grazie ai legami di stima e amicizia con Aldo Samaritani, Moretti diventa consulente della Società generale immobiliare di Roma (SGI), per la quale realizza                                                                                                                  nel 1961 la Stock exchange tower di Montreal un grattacielo in cemento armato, con alcuni progettisti locali e la collaborazione   fondamentale di Pier Luigi Nervi, e il complesso residenziale Watergate di Washington, la realizzazione di queste opere pubblicate un po’ ovunque, lo consacrano come architetto di livello internazionale, Moretti ottiene il Prix d’Excellence: Design Canada 1967 e diviene a honorem membro dell’AIA. Ancora su commissione della SGI realizza a Roma, i due edifici gemelli all’EUR, sedi dell’ESSO e della Società stessa (con V. Ballio Morpugo, G. Quadarella e G. Santoro) e per i quali vince per la seconda volta il premio regionale IN/ARCH 1966 per il Lazio. Tra le opere progettate nel corso degli anni Sessanta, occorre  segnalare a Roma la palazzina San Maurizio a Monte Mario, la nuova sistemazione delle Terme di Bonifacio VIII a Fiuggi, il progetto per il tronco Termini-Risorgimento per la nuova metropolitana di Roma, il ponte Pietro Nenni, con l’ing. Silvano Zorzi e il parcheggio sotterraneo a Villa Borghese, la villa “La Califfa” a Santa Marinella. Nel 1968 oltre a vincere  il premio Antonio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, ottiene l’incarico di  progettare  il santuario sul lago di Tiberiade, a Tagba in Terra Santa, ma i lavori non iniziano a causa degli eventi bellici scoppiati nella zona tra israeliani e palestinesi. Estende intanto  la propria attività professionale verso altri paesi:   progetta la sede dell’Engineer Club e le Beduin Houses per il Kuwait, per i quali vince il primo premio; in Algeria una serie di scuole e di quartieri residenziali, l’Hotel di  El Aurassi e il complesso Club des Pins, lavori che saranno portati a termine dai suoi collaboratori di studio, gli architetti Giovanni Quadarella e Lucio Causa e l’ingegner Pierluigi Borlenghi. Nel 1971 progetta il centro residenziale sul Potomac ad Alexandria, il centro residenziale a Roquencourt e,a Montreal.Partecipa al convegno internazionale di studi michelangioleschi (1964) con il saggio “Le strutture ideali dell’architettura di Michelangelo e dei barocchi”, che sarà pubblicato due anni dopo e produce un film sulla vita di Michelangelo che riceve il premio “Film d’Arte” alla Biennale di Venezia. Nel 1967 svolge una conferenza all’Accademia nazionale di San Luca su “Le serie di strutture generalizzate di Borromini”. Nel 1968 l’editore De Luca pubblica cinquanta immagini di architetture di Luigi Moretti, con la prefazione di Giuseppe Ungaretti. Nel 1971, allestisce a Madrid, una mostra monografica dei suoi lavori. Il 14 luglio 1973, nel pieno della sua attività, Luigi Moretti muore improvvisamente a causa di un collasso cardiaco, durante una breve vacanza presso l’isola di Capraia.

Giuseppe Garrasi

Bibliografia: Luigi Moretti a cura di Salvatore Santuccio Zanichelli editore 1986.
Foto dell’Archivio Centrale dello Stato, Fondo Luigi Moretti.
Quaderni dell’ACS Luigi Moretti La GIL di Trastevere le sue opere e il suo archivio. Archivio Centrale dello Stato anno 2007.

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