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Maria de’ Medici nel palazzo dei sogni

Maria de’ Medici (Firenze, 26 aprile 1573 – Colonia, 3 luglio 1642) divenne regina di Francia  (17 dicembre 1600)  sposa di Enrico IV, dieci anni dopo il re viene assassinato  e inaspettatamente e con grande piacere si trovò ad amministrare la nazione poiché nominata reggente per conto di suo figlio, il futuro Luigi XIII ancora bambino.

Nel1630 perse ogni autorità a seguito del fallimento relativo al complotto ordito nei confronti  del Cardinale Richelieu, costretta agli arresti domiciliari a Compiègne,  e quindi mandata in esilio a Bruxelles; si suppone che abbia  trascorso gli ultimi anni della sua vita nella casa del  pittore fiammingo Rubens per poi morire in Germania abbandonata da tutti.   
La prima dimora reale fu il Louvre, ove la costruzione si rivelò agli occhi di Maria, incredibilmente spiacevole, a cui si aveva accesso attraverso un ponte in legno sopra un fossato maleodorante, appartamenti vetusti e poco illuminati, mobili rovinati, arazzi in parte strappati, ma con l’impegno e il gusto raffinato della nuova regina di Francia, il Louvre rià la sua originaria sontuosità,nonché, grazie anche all’apporto delle raffinatezze tecniche  che hanno creato la celebrità di Firenze. Così la nobildonna chiama a corte i fratelli Franchini, maestri dei macchinari di scena, che già si sono distinti nel 1600 in occasione del suo matrimonio, con la rappresentazione della prima opera della storia della musica. In queste rappresentazioni Maria è allo stesso tempo scenografa, librettista ed interprete, disponendo di un gruppo di prim’ordine. 
In poco tempo, da buona Medici, Il suo mecenatismo conferisce un’immagine direzionata sull’arte per la sua magnificenza finendo per essere una forma di sovranità e un attributo specifico del potere, gli artisti si trasformano così, alla sua corte, in apologisti. 
Louis Beaubrun rappresenta quindi l’ingresso trionfale di Maria a Parigi dopo la pace di Loudun (imposta ai feudatari ribelli), mentre Pourbus la ritrae nei panni di divinità tutelare del regno. Molti  poeti si succederanno alla corte reale, celebrando la bellezza di Maria de Medici, la sua intelligenza e la sua liberalità.
Maria veste i panni di urbanista, mediante il restauro e la sistemazione del “ponte nuovo” nonché alla concessione di alcuni terreni sull’isola nella Senna di San Luigi, per “passeggiarvi in carrozza nelle ore più fresche del pomeriggio”.anche se il ponte non porterà il suo nome, 
La regina diventa anche costruttrice, facendo le sue prime esperienze a Monceaux, castello costruito dal Primaticcio per Caterina de’ Medici, che il re le ha donato alla nascita del delfino. Maria trasforma interamente l’edificio, spendendovi somme enormi. Due architetti, Le Mercier e Salomon de Brosse, nipote del celebre Androuet de Cerceau, vi si stabiliscono per i lavori.
Il Palazzo del Lussemburgo, Parigi, 1617
L’idea di un palazzo costruito per lei e solamente per lei, le viene invece in occasione del matrimonio di Luigi XIII, in quanto Maria si trova costretta a cedere il proprio appartamento del Louvre alla nuova regina, Anna d’Austria. Il palazzo dei suoi sogni servirà a cancellare l’immagine disastrosa che ha lasciato nei suoi ricordi il Louvre, al suo arrivo a Parigi. Si tratterà di un nuovo Palazzo Pitti, “che ho sempre stimato, per l’ordine della sua architettura e per la grandi comodità che vi si trovano”, scrive Maria alla sua zia granduchessa di Toscana, inviandole il suo architetto, Metezeau, per farne rilevare i piani.
Si chiamerà palazzo della Regina Madre. Maria sceglie il quartiere del Lussemburgo, il più elegante e il più arioso della capitale e per tale necessità si rivolge a Salomon de Brosse, (Nipote dell’architetto Jacques Ier Androuet du Cerceau e figlio dell’architetto Jean de Brosse, si stabilì a Parigi sul finire del XVI secolo; nel 1608 divenne architetto reale. Egli indirizzò lo stile francese verso il cosiddetto classicismo barocco del secolo di Luigi XIV. Ciò è riscontrabile nel senso plastico di alcune sue realizzazioni, come il Palazzo di Giustizia di Rennes, già sede del Parlamento di Bretagna (1618), dove l’imponente massa è definita mediante dettagli classicheggianti.Nel medesimo periodo lavorò al Palazzo del Lussemburgo, iniziato intorno al 1615 per volontà di Maria de’ Medici che desiderava una dimora simile al Palazzo Pitti, ed ai castelli di Blérancourt e Coulommiers).
Giovanni Santagati
BIBLIOGRAFIA
M. L. Mariotti Masi, Maria de’ Medici – Ugo Mursia editore, Milano 2006.
M. Vannucci, Le donne di casa Medici. Da Contessina de’ Bardi ad Anna Maria Luisa, Elettrice Palatina, tutte le protagoniste della storia della grande famiglia italiana -Newton Compton, 2011.
A. Castelot, Maria de’ Medici: un’italiana alla corte di Francia – Fabbri, Milano 2000.
C. Innocenti (a cura di), Caterina e Maria de’ Medici donne al potere: Firenze celebra il mito di due regine di Francia – Mandragora, Firenze 2008.
Maria Luisa Mariotti Masi, Maria de’ Medici, Milano, Mursia, 1994. 
N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1981

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