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Trissino architettava il “tecnico specializzato”

Gian Giorgio Trissino




Giangiorgio Trissino (Vicenza  8 luglio 1478 – Roma 1550), fu il più illustre intellettuale del Cinquecento, appassionato d’architettura, ebbe una vita tormentata a motivo del suo atteggiamento filo imperiale. 
A cavallo tra i secoli XV e XVI Trissino viaggiò tra Venezia, Bologna, Firenze e specialmente Roma, dove si accattivò gli interessi dei Papi Leone X, Clemente VII e Paolo III, i quali lo inviarono come ambasciatore presso la repubblica marinara di Venezia  e particolarmente gli l’Imperatori, Massimiliano I e più tardi Carlo V.
Viaggiò tra la Germania e Roma, in qualità di ambasciatore. Trissino sosteneva l’Impero come istituzione, venendo  compreso antiveneziano e per tale motivo, fu temporaneamente esiliato.


Villa Trissino di Cricoli (VI)
Nella sua Villa di Cricoli si riuniva una delle più prestigiose Accademie vicentine e fu proprio in questo luogo, durante dei lavori di ristrutturazione che Trissino incontrò Andrea di Pietro, giovane ed abile scalpellino, da cui intuì il talento, e per questo lo forma culturalmente,  portandolo con sé in diversi viaggi a Roma per lo studio dell’architettura classica, lo inserisce presso l’aristocrazia vicentina e in poco tempo, lo trasforma in un architetto, imponendogli il nome di Palladio, derivato dall’angelo liberatore e vittorioso presente nel suo poema L’Italia liberata dai Goti. 
Il nome di Giangiorgio Trissino è collegato quindi, a quello di Andrea Palladio di cui ne fu il mentore e del quale provvide alla formazione di architetto inteso come “tecnico specializzato”, anche se questa concezione risulta piuttosto curiosa in quell’epoca, poiché tale professione era collegata alla concezione umanistica, così il grande talento architettonico di Andrea Palladio venne alla luce per merito di un uomo,  che ne capì l’immensa capacità creativa.

Giovanni Santagati

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